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Archive for marzo 2024

Quando, ai primi di marzo, ho preso e iniziato a giocare ad Hogwarts Legacy, a solo un anno di distanza dalla sua uscita, non pensavo di trovarmi di fronte a un capolavoro, ma almeno a un ottimo titolo. Tuttavia, mi sono dovuto ricredere in negativo. Parlo con cognizione di causa, visto che ad oggi, 22 marzo 2024, non ho completato la main quest ma ho giocato al titolo per soli 2 giorni, 3 ore e 1 minuto.
Il gioco è decente per diverse ragioni. A livello di esplorazione, mescola in modo eccellente l’ambientazione di Hogwarts. Ti prende la voglia di cercare e scoprire ogni segreto del castello, al punto di di capire quando potrai accedere a una determinata zona. Tuttavia, con Hogsmeade è più o meno la stessa cosa, e si conclude quando sblocchiamo tutti e tre i livelli di Alohomora. Possiamo apprendere l’incantesimo aiutando il custode, Gladwin Moon, nella missione di recupero di tutti i Demiguise. È importante notare che per sbloccare il terzo livello e completare la quest servono 22 statuette, anche se nel mondo di gioco ci sono 30 statuette da recuperare. Il minigioco che si avvia ogni volta che dobbiamo effettuare uno scassinamento non è la cosa più divertente e intuitiva del mondo; anzi dopo un po’, non ti viene nemmeno voglia di usare l’incantesimo perché sembra appartenere a titoli del 2010. Ma il resto delle aree da esplorare non è all’altezza del paesaggio, per non parlare del castello.
La mappa è piena di attività da fare, come le prove di Merlino o la magia antica o il far scoppiare i palloncini, ma non offrono ricompense tali da giustificare il tempo speso per completarle.

Trailer

Se la mappa è nel complesso buona, anche la trama principale lo è. Questo perché ambientando l’avventura nel XIX secolo, non è collegata ai film o ai libri. Sì, abbiamo citazioni con alcuni antenati di personaggi importanti nella storia come i Wesley o i Black, ma nulla di più. Questa decisione da parte degli sviluppatori la capisco, perché essendo la storia ambientata nel XIX secolo, quasi 150 anni prima degli avvenimenti di Harry Potter e la Pietra Filosofale, trovo normale pochi riferimenti ai libri e anche ad Animali Fantastici. La storia è la classica storia dei videogiochi d’avventura e fin qui va bene, perché il titolo deve essere giocato da tutti, soprattutto da chi non ha mai preso in mano un pad. La cosa bella della trama è che, volendo, non si è obbligati a fare le missioni secondarie, perché danno solo oggetti estetici per il personaggio.

La nota dolente sta nel gameplay, nell’evoluzione del personaggio e nella telecamera, ma iniziamo dai primi due punti. Il gameplay è basilare, nulla di eccezionale se si gioca a livello semplice, come sto facendo io. Basta usare gli incantesimi base senza pensarci troppo e, al momento giusto, compare a schermo un prompt come se fosse un quick time event per proteggersi, stupeficium e schivare. Gli incantesimi che si imparano servono poco negli scontri (tranne se si vuole completare al 100% le sfide dei duelli magici), tranne alcune volte con i boss o troll, ma in quel caso basta avere la prontezza di usare quando serve la magia antica. Per quanto riguarda l’evoluzione del personaggio, non è essenziale. È più un plus messo per dare l’illusione di un gioco di ruolo. Questo perché, come accennato precedentemente, il titolo è rivolto a tutti gli amanti del mondo creato da J.K. Rowling e non solo ai videogiocatori. Per quanto riguarda la telecamera, qui ci sono problemi. Non mi piace la telecamera usata, preferisco quelle di giochi come Red Dead Redemption 2 o GTA V. Capisco che sia sbagliato fare paragoni con dei capisaldi del genere degli open world, ma allo stesso tempo bisogna essere oggettivi nel mostrare le lacune di questo tipo.

Pro:

  • Magia di Hogwarts: Avalanche Software è riuscita a ricreare al meglio l’atmosfera magica del castello.
  • Linearità della storia: Sembra un concetto banale, ma gli sviluppatori hanno capito bene che il gioco doveva avere una narrativa lineare.
  • Mondo di gioco: Visivamente è bellissimo da vedere, i paesaggi delle Highlands scozzesi sono qualcosa di magico.

Contro:

  • Evoluzione del personaggio: Per come è strutturata l’avventura, l’evoluzione del personaggio non ha senso.
  • Mancanza del photomode
  • Camera di gioco: A mio avviso, si poteva fare meglio.

Cosa Vorrei nel Secondo:

  • Magia di Hogwarts: Vorrei tornare nel castello e sentire il desiderio di esplorarlo.
  • Less is More: Forse un mondo meno vasto. Come ho detto prima, la mappa è bella ma non invoglia all’esplorazione.
  • Modifica dell’Uso di Alcuni Incantesimi: Ad esempio, Alohomora. Una volta imparato l’incantesimo, non dovrebbe essere necessario usare il mini-gioco ogni volta.
  • Photomode: La mancanza del photomode nel primo gioco si è fatta sentire.
  • Revisione o Rimozione del Sistema di Evoluzione del Personaggio: I giochi di Rockstar dimostrano che non è essenziale avere un sistema di evoluzione. Se si desidera mantenere un’evoluzione del personaggio, allora dovrebbe essere caratterizzato con delle caratteristiche uniche in base all’evoluzione del personaggio che si vuole ottenere.
  • Approfondimento dei Personaggi Secondari: Si potrebbe provare a caratterizzarli meglio, rendendoli più che semplici macchiette.

Alla prossima sperando di scrivere meglio

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Johnny Silverhand

Ho deciso di scrivere questo post dopo aver riflettuto per qualche settimana, anzi, seriamente saranno due mesi (sto iniziando a scriverlo il 29/02/24).
A Natale 2023 ho trovato una bella offerta di una Xbox Serie X su Amazon e ne ho approfittato. Come primo gioco, ho deciso di acquistare Cyberpunk 2077: Ultimate Edition, che include il gioco originale (Cyberpunk 2077) e l’espansione (Phantom Liberty). Si tratta di un titolo che consiglio a tutti di giocare, poiché, a mio avviso, è un ottimo gioco.
La scelta di parlare di questo titolo in un blog dove spesso tratto di cinema e serie TV ha una risposta semplice: è la migliore interpretazione di Keanu Reeves, che veste i panni di Johnny Silverhand, e Idris Elba, che interpreta Solomon Reed.

Più giocavo, più riflettevo sul fatto che tutti gli attori coinvolti in questo progetto hanno contribuito in modo significativo. Per farvi comprendere l’entità, vi lascio il link alla lista di coloro che hanno dato voce e sembianze ai personaggi. Clicca qui per Cyberpunk 2077 e clicca qui per Phantom Liberty.
Questa supposizione ha senso, poiché ci sono due fasi, pratica che si verifica anche nei film. È consuetudine che gli attori si doppino, ma con una delle differenze nei film sono obbligati a rispettare il timing delle battute e del movimento nella scena. Registrano le loro performance in studio separatamente, e questo permette loro di concentrarsi sulla qualità della recitazione. Questa separazione tra la registrazione della voce e l’azione fisica può offrire agli attori la possibilità di dare performance vocali più enfatiche e articolate. La responsabilità della realizzazione della scena o dei movimenti viene affidata agli artisti 3D e dalle sessioni di motion capture, sono processi in cui i movimenti di attori o oggetti vengono catturati e registrati in uno spazio tridimensionale. Questi dati vengono poi utilizzati per animare personaggi o oggetti digitali, rendendo le animazioni più realistiche.

Trailer di Cyberpunk 2077: Ultimate Edition
Arthur Morgan e Sadie Adler

Un altro esempio è un titolo che ho amato alla follia ed è Red Dead Redemption 2.
Qui possiamo osservare livelli altissimi di recitazione, spesso superiori a quelli dei film. Cito solo una delle cinematiche di fine gioco, quella accompagnata da Unshaken di D’Angelo. Non possiamo fare a meno di menzionare Benjamin Byron Davis nella parte di Dutch Van der Linde, Alex McKenna in Sadie Adler e Roger Clark in Arthur Morgan.
Tutti i personaggi che hanno interpretato nella banda di Dutch o gli NPC più significativi hanno recitato in modo maestoso. È talmente coinvolgente che chi si dichiara amante del cinema o delle serie TV dovrebbe assolutamente provare a giocarlo o vedere almeno un gameplay o le cutscene su YouTube. Questo perché la struttura a capitoli permette di godersi il gioco e fa sembrare il titolo non come un videogioco, ma come se fosse una serie TV d’altissima qualità, da non far rimpiangere produzioni HBO come Deadwood nel genere western, o show di emittenti come FX o di altre reti televisive.

Red Dead Redemption 2

Rockstar non è nuova nella realizzazione di videogiochi che potrebbero essere considerati come film o serie TV. La presentazione di L.A. Noire, un altro titolo che ho amato, è un esempio. Purtroppo, non ha ottenuto il successo meritato, poiché il Team Bondi, la software house che ha realizzato il gioco, è fallito a causa dello scarso successo. Il gioco è stato persino presentato al Tribeca Film Festival, il festival ideato da Robert De Niro.
Con il primo Red Dead Redemption, si è avuta una sorta di fusione tra i due medium. Per pubblicizzare il gioco, Rockstar ha commissionato a John Hillcoat, regista di The Road, un cortometraggio intitolato Red Dead Redemption: The Man from Blackwater. Hillcoat ha utilizzato esclusivamente le cutscene del gioco. La prima trasmissione televisiva è avvenuta sul canale statunitense FOX.

Red Dead Redemption: The Man from Blackwater
Mama 

Non a caso, Rockstar, per non perdere la qualità nei dialoghi e nella recitazione, non doppia i suoi titoli, ma li sottotitola. Questa pratica sta diventando comune anche in Italia, dove il mercato videoludico vale circa due miliardi di euro. Tuttavia, ciò non basta per farlo rientrare tra i venti mercati più importanti.
Un altro esempio degno di nota è Death Stranding di Hideo Kojima. Non l’ho mai giocato, a dir la verità l’ho giocato al massimo 2 ore, perché non sono mai stato attratto dal lavoro del game director giapponese. Tuttavia, in questa sua opera, ha sfoderato tutta la sua abilità e ha potuto contare su un cast stellare, con la presenza di Norman Reedus (protagonista), Mads Mikkelsen, Léa Seydoux, Margaret Qualley, Lindsay Wagner, Guillermo del Toro e Nicolas Winding Refn.
Questi sono solo degli esempi. L’evoluzione del mercato videoludico sta portando a una modifica del sistema attuale, e posso supporre che in un futuro non troppo lontano da noi ci potrebbero essere un paio di produzioni ad altissimo budget (AAAA) realizzate dalle varie software house o publisher per mostrare la loro bravura. Queste produzioni potrebbero essere nettamente superiori, sia a livello di cast che di recitazione, ai maggiori blockbuster cinematografici.

Voi che ne pensate di questo mio pensiero siete anche voi convinti del mio
Alla prossima sperando di scrivere meglio

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